Il Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare di Messina ha eseguito un Decreto emesso dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina su richiesta della Procura Europea – Ufficio dei Procuratori Europei delegati per Sicilia e Calabria con sede in Palermo – che ha disposto il sequestro preventivo di denaro e disponibilità finanziarie o, anche per equivalente, di altri beni o utilità di proprietà dell’indagato per 400mila euro, profitto di reato commesso da tre ditte individuali operanti nella provincia di Messina e di 297 titoli di pagamento (c.d. diritti all’aiuto) del valore complessivo di 39.010,89 euro.
Le investigazioni, svolte dal Reparto Specializzato dell’Arma, storicamente impegnato a tutela degli interessi del consumatore e delle naturali dinamiche economico-finanziarie del mercato agricolo, hanno consentito di accertare la truffa aggravata finalizzata al conseguimento illecito di rilevanti contributi pubblici destinati al comparto agricolo ed erogati dall’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura).
La condotta fraudolenta si è sviluppata attraverso la presentazione di istanze volte ad ottenere contributi dell’Unione Europea nelle quali gli imprenditori agricoli hanno attestato falsamente in conduzione, attraverso contratti d’affitto mendaci, superfici agricole di cui non avevano alcuna legittima disponibilità, poiché oggetto di pignoramento nella procedura esecutiva immobiliare del Tribunale di Patti, e in parte di proprietà del Comune di Olivieri.
L’operazione testimonia il lavoro dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare impegnati su tutto il territorio nazionale nella lotta alle frodi in danno ai bilanci dello Stato e dell’Unione Europea. Essa rappresenta, inoltre, l’esito dell’efficace azione di contrasto posta in essere dalla Procura Europea, mediante una incisiva ed efficace azione di coordinamento delle indagini che ha portato all’adozione del provvedimento volto sia ad impedire la prosecuzione dell’attività delittuosa che a consentire il recupero delle indebite somme percepite dall’indagato in spregio alle normative ed a discapito dei numerosi imprenditori onesti.
Nei confronti delle persone coinvolte vige la presunzione di non colpevolezza e le ipotesi accusatorie dovranno essere verificate in sede processuale.