Dall’antico Oriente alla bandiera della regione

La nostra amata terra, famosa in tutto il mondo per la bellezza, per il patrimonio artistico e per le specialità della cucina, vanta una cultura ricca di simboli e tradizioni che permettono di riconoscerla e ricordarla nell’immediato. I simboli siciliani non sono conosciuti solo in Italia ma nell’intero mondo e contribuiscono a mantere viva l’identità di una terra cara.

La Sicilia vanta una storia tanto antica quanto coinvolgente, terra di popoli, conquiste e culture, il suo patrimonio attira e appassiona da sempre viaggiatori di tutto il mondo. Ci sono, in particolare, alcuni simboli che fanno subito pensare alla nostra terra, onguno di essi cela un connubbio di storia e tradizione. Scopriremo insieme quali sono e perché hanno reso famosa l’Isola. Apriamo questo viaggio alla scoperta della Sicilia, partendo dal più antico e signficativo della nostra regione: la Triscele.

Comunemente chiamata “trinacria”, è il simbolo più antico della Sicilia, una delle icone rappresentative dell’isola, tanto da aver trovato collocazione sulla sua bandiera.

Origini

Anticamente, come testimoniato da monete risalenti al VI e IV secolo a.C. ritrovate in Asia Minore, la Trinacria era usata come simbolo religioso e rappresentava il Dio del sole nella sua triplice forma di primavera, estate e inverno. Simbolo diffuso successivamente in occidente attraverso i greci, che usavano segnare le proprie monete con l’effige a tre gambe legate tra loro da un cerchio.

Triscele - Wikipedia

La Trinacria giunge anche in Sicilia, in particolare fino a Siracusa, verosimilmente grazie ad Agatocle che, come narrato, la usva come sigillo personale.

Il significato, in epoca romana, cambia per diventare solo ed esclusivamente un’effige rappresentativa della Sicilia.

Qui la Trinacria muta, arricchendosi con la figura di una testa di donna al centro e impregnandosi di altri significati legati alla storia dell’isola e alla sua conformazione geografica.

Significato

La Trinacria, diventata simbolo della Sicilia, perde il suo originario significato religioso e ne acquisisce un altro legato prettamente all’isola.

Oggi, infatti, è d’uso dare alle tre gambe raffigurate in questo simbolo un significato legato alla forma dell’isola, più precisamente alle tre punte del triangolo che raffigura la Sicilia.

Secondo una leggenda, la posizione in cui si trovano le gambe della Trinacria, andrebbe a simboleggiare la tradizionale forma geografica della regione. Il mito narra che tre ninfe, che per la mitologia greca erano delle giovani e bellissime dee legate alla natura e alla fertilità, andassero in giro per il mondo a raccogliere semi, frutti, sassi e parti di terra delle zone più fertili e feconde.

Attratte da un cielo terso di una particolare zona del pianeta, dove vi era solo del mare, iniziarono a danzare facendo cadere in acqua tutto quello che avevano raccolto. Il mare si illuminò o e dalla sua schiuma emersero tre promontori proprio nel punto dove ciascuna ninfa aveva danzato. Lo spazio fra i promontori che oggi tutti conosciamo come Capo Peloro, Capo Passero e Capo Lilibeo, si riempì creando una nuova isola, a forma di triangolo, chiamata proprio Trinacria.

Triscele era anche simbolo di potrezione della famiglia e della dimora, un tempo era usanza posizionarla sul retro delle porte di casa con lo scopo di bloccare all’ingresso il male e proteggere le famiglie.

Gli elementi della Trinacria

Oggi la Trinacria è raffigurata con un una serie di elementi, ognuno dei quali ha il suo specifico significato:

  • La testa di donna rappresenta una Gorgone, mostro della mitologia greca i cui capelli erano dei serpenti. Secondo alcuni, il volto della Gorgone raffigurata sulla trinacria siciliana appartiene a Medusa, l’unica delle tre considerata mortale, che pietrificava chiunque la guardasse. Per questo motivo, Medusa indica l’allontanamento del male.
  • I serpenti, animali che cambiando pelle simboleggiano il rinnovamento e la rinascita.
  • Le tre gambe piegate che spuntano dalla testa simboleggiano i cambiamenti delle stagioni e della vita in senso lato. Alcuni vogliono riferire a questo elemento anche la vittoria del sole sulle tenebre, del bene sul male, oppure ancora il cerchio della vita con passato, presente e futuro.
  • Il grano, che in alcune raffigurazioni è intrecciato con i serpenti che formano la chioma della gorgone, simboleggia la ricchezza e la fertilità delle terre dell’isola.
  • In un secondo momento, accanto alla testa vennero aggiunte delle piccole ali che simboleggiano il trascorrere del tempo.

Simboli, arte e passione

La Trinacria è considerata ancora oggi un simbolo portafortuna, quindi strettamente legato alla superstizione nella cultura popolare siciliana. Un vero e proprio talismano portafortuna, regalo perfetto come simbolo di rinascita e felicità.

Un’immagine pregna di significato e gradita anche da vari artisti, viene utilizzata da produttori di ceramica nei decori di oggetti per abbellire case, balconi, appare ma anche su tessuti, quadri, gioielli e molto altro.

Come tutto ciò che rappresenta la Sicilia, ci troviamo di fronte a un simbolo dalla storia antichissima, legata a leggende e mitologie, che oggi rappresenta l’identità di una terra e del suo popolo.

Quale sarà il prossimo simbolo siciliano di cui parleremo? Seguite Radio Taormina per andare alla scoperta di queste e tante altre tradizioni sicule.