Stare a casa per molte donne significa vivere un incubo.

Non si fermano i casi di femminicidio, questa mattina a Furci Siculo nel messinese una donna di 28 anni è stata uccisa strangolata dal proprio compagno.

La costrizione della quarantena, come spiegano i psicologi, peggiora ed esaspera situazioni familiari già gravi. Stanno esplodendo le linee telefoniche di supporto alle donne vittime di violenza.

Alcune si nascondono in bagno, altre in macchina mentre escono a fare la spesa e con un filo di voce chiedono aiuto.

Eliana D’Ascoli, psicologa del Telefono Rosa, ha raccontato su “la Repubblica” le chiamate giunte al numero nazionale antiviolenza e antistalking 1522.

Il 1522 è collegato direttamente con il pronto soccorso e con le forze dell’ordine, è raggiungibile in ogni momento anche via chat. “Poche donne sanno che esiste la chat – dice la psicologa – ma in questo momento può essere fondamentale più che mai”. Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’ intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile. L’accoglienza è disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale ed inseriti nella mappatura ufficiale della Presidenza del Consiglio – Dipartimento Pari Opportunità. Il 1522, attraverso il supporto alle vittime, sostiene l’emersione della domanda di aiuto, con assoluta garanzia di anonimato.

I casi di violenza che rivestono carattere di emergenza vengono accolti con una specifica procedura tecnico-operativa condivisa con le Forze dell’Ordine.

La psicologa Eliana D’Ascoli ha voluto poi mandare un messaggio a tutte le donne “anche se in casa sei sola, chiusa in una gabbia con lui accanto, un aiuto lo puoi trovare”.