In questi giorni impazza la notizia del movimento delle sardine anti Salvini. Sul web girano le foto e i video di migliaia di ragazzi che schiacciati come sardine hanno riempito le piazze prima quella di Bologna e poi quella di Modena. In questi anni di apatia politica, di sfiducia e disorientamento politico, di haters che combattono a suon di tastiera, le piazze avevano forse sentito la mancanza di quell’impeto giovanile che negli anni ’60 ha rivoluzionato la storia.

E’ la mente di un giovane laureato Mattia Santori, mai tesserato ad un partito politico, a ideare un movimento che portasse finalmente i giovani nel luogo naturale del dibattito, la piazza.

Una notte in motorino, come lui stesso racconta, non riusciva a non pensare ai discorsi di Salvini, all’apatia dei giovani e così ha deciso di fare qualcosa, agire. Per prima cosa ha riunito i suoi amici storici Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa tutti poco più che trentenni, laureati, tanti sogni e ideali e impegnati nel sociale. Questi quattro giovani sono riusciti nell’ impresa, portare i giovani a unirsi e stringersi per invocare il ritorno di un politica sana fatta di valori e ideali lontana da insulti, slogan studiati per impressionare le menti e riempire di like le pagine dei social. Ma non solo giovani erano presenti a questa grande manifestazione, tra le file anche famiglie, qualche nostalgico sessantottino.

Entusiasta si mostra il medico e politico Pietro Bartolo che da anni si batte per i valori di soliderietà, accoglienza e scrive in un post di facebook:

” Io le conosco le sardine. Da una vita. Perché nasco pescatore. Dal punto di vista scientifico la sardina è un pesce osseo marino di grande interesse economico. È una specie gregaria che forma banchi molto fitti e disciplinati, composti da milioni dI individui. Io ho visto la fotografia dell’immenso banco di “sardine” nella piazza di Bologna. Individui forti, allegri, disciplinati, motivati, solidali, pacifici e bellissimi.Io voglio stare in quel banco di sardine. Navigherò con loro. #BolognanonsiLega.”

I quattro giovani hanno creato anche una pagina facebook chiamata 6000 sardine nella quale è stato creato un post dove invitano a creare nuovi movimenti dal basso in altre piazze e le disposizione per creare flash mob  nel proprio territorio. I giovani per il momento hanno indubbiamente vinto una grande sfida smuovere i giovani e risvegliare da un sonno profondo la voglia di unirsi su un fronte comune quello degli ideali.