Sono questi giorni difficili per il nostro Paese che si trova a gestire una emergenza sanitaria. Facebook è la nuova piazza dove il passa parola diventa un pericoloso canale di informazione. Un mare di notizie fluttuano sul web rendendo anche complicata la navigazione.

Non tutte le notizie sono vere molte di queste sono fake. Si è parlato a lungo del fenomeno delle fake news ma mai come adesso si è reso necessario stilare un vademecum per non cascare nella trappola.

La Polizia di Stato ha segnalato in questi giorni la diffusione sui social media di numerose fake news, che generano allarme ingiustificato, tra cui quella di una presunta disposizione di chiusura di tutte le scuole d’Italia a causa dell’emergenza coronavirus. Tra le tante bufale sul Coronavirus c’è la tesi secondo cui gli animali sarebbero portatori del virus (affermazione su cui non solo esiste alcuna evidenza scientifica ma è stata smentita dal Ministero della Salute come ricorda la Lega Nazionale per la difesa del cane) e il pericolo di mangiare cinese.

Questo ovviamente crea una reazione da non sottovalutare. Il panico che si è diffuso in questi giorni parte proprio da qui, da notizie false che una volta immesse in rete circolano e si divulgano a macchia d’olio generando comportamenti non opportuni. Facile farsi attrarre da titoloni catastrofici “Il virus letale è tra noi” basta poi un clic ed ecco che si è generato il caos.

I dati parlano chiaro: all’82% degli italiani, secondo un rapporto Infosfera, è capitato di considerare vera una notizia letta su internet poi rivelatasi falsa e il 23% ha condiviso in rete contenuti per scoprire successivamente che erano infondati.

Ma come riconoscere una fake news? Prima di tutto prestare attenzione alla fonte della notizie e se questa è poco conosciuta passare ad una verifica su altri fonti conosciute ed accreditate. Ispezionare i siti dei giornali noti. Se un sito vi insospettisce andate a leggere la sezione “about us” o controllate se esiste su Wikipedia o se viene menzionato in altri contesti. Attenzione ai titoli bomba spesso non hanno nulla a che fare con il testo dell’articolo. Mai pubblicare sui social un articolo solo leggendo il titolo. Spesso i titoli causano rabbia e indignazione, sono studiati per questo, per fare leva sulla pancia di chi legge. È importante non fare il gioco dei produttori di bufale.

Quello che sta emergendo in questi giorni è che ancora non si sono formati gli anticorpi alle fake news che continuano a plasmare il sentiment presente oggi nella società.