Stiamo vivendo una pagina importante della storia. E’ in corso una vera e propria guerra contro un nemico infido ed invisibile.

La quarantena ha stravolto radicalmente la nostra vita sociale. Ma qual è l’ impatto psicologico? Dalla caccia alle streghe ai flashmob in balcone tutte reazioni che spiegano la psiche dell’essere umano.

Il fatto che il nemico in questione sia invisibile ci rende più che vulnerabili facendo scattare quel campanello di allarme che spesso, soprattutto nei soggetti più fragili, trasforma la paura in attacchi di panico. E’ proprio la paura che ci porta di riflesso a comportamenti irrazionali come le corse ai supermercati per accaparrarsi quante più scorte possibili nonostante sia stato sempre garantito il rifornimento di beni di prima necessità o scappare dalla propria Regione.

Si è passati poi a quella sensazione di lotta comune, una battaglia collettiva dove ognuno deve agire per il bene comune. Questo a sua volta ha innescato una sorta di vecchia caccia alle streghe dove vengono messi alla gogna coloro che escono di casa.

I social sono protagonisti di questa battaglia. In questa nuova piazza pubblica troviamo davvero di tutto, un confine poco chiaro tra notizie vere e fake, video dei flashmob sul balcone di casa, falsi virologi, sfoghi dei dottori in prima linea.

La vita però non si ferma e continua. L’uomo riesce sempre anche in mezzo a mille difficoltà ad adattarsi per sua indole ed ecco che si organizza e sperimenta lo smart working, le lezioni scolastiche e universitarie diventano telematiche, gli aperitivi e i momenti di svago con parenti e amici si spostano su uno schermo che divide ma allo stesso tempo unisce come non mai le persone tra loro. Nei balconi si canta insieme come rito scaramantico che scaccia le paure.

Internet spesso additato come colpevole di rapporti sempre più virtuali e fragili, oggi diventa paladino incontrastato, quel deus ex machina sceso in terra per renderci distanti ma vicini.

Questo è probabilmente lo spaccato di storia che racconteremo, questo il risvolto psicologico del coronavirus che ci mostra quanto l’essere umano è allo stesso tempo vulnerabile e forte per virtù di quella resilienza che porta alla rinascita.