Sicuramente in questi giorni navigando sul web vi sarete imbattuti nel remix tormentone “io sono Giorgia”.

Ma come nasce questo tormentone e cosa si nasconde dietro?

A essere remixato è stato il discorso di Giorgia Meloni tenutosi il 19 Ottobre scorso durante una manifestazione a Roma in piazza San Giovanni. Il remix è stato fatto da mem&J due dj milanesi under 30 che da 3 anni producono musica trash. L’ obiettivo dei ragazzi era deridere Giorgia Meloni che però è riuscita a trasformare il remix è farne quasi un suo personale inno. “Lo adoro” ha dichiarato la Meloni in questi giorni.

Ed ecco che quel video nato per scherno adesso è nella testa di tutti ma il discorso reale della Meloni che fine ha fatto?

“Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana.Vogliono che siamo genitore 1 e genitore 2” sono queste le parole della Meloni quando con tono acceso davanti ad una folla di gente che inneggia la bandiera italiana parla di famiglia.

In particolare quello che la Meloni discuteva è la proposta della senatrice Monica Cirinnà di eliminare dai documenti la dicitura padre e madre per rispettare tutte le famiglie anche quelle omosessuali. La senatrice Monica Cirinnà ha chiesto alla neo ministra dell’Interno Lamorgese di fare un passo indietro e di cancellare il decreto di Matteo Salvini che aveva reintrodotto la dicitura padre e madre sui documenti dei minori. Il provvedimento voluto dall’ex inquilino del Viminale, secondo la senatrice, sarebbe stato uno dei più odiosi proposti dall’ex maggioranza giallo-verde. Un decreto che, sempre secondo la senatrice, avrebbe «tagliato con l’accetta esperienze familiari della nostra società ed esponendo a discriminazioni intollerabili per i bambini e le bambine sulla base della famiglia in cui crescono».

Secondo Giorgia Meloni è inaccettabile che prevalga la voglia ed il desiderio di diventare genitori sul diritto di un bambino ad avere un padre e una madre. Un discorso davvero delicato. uno zoccolo duro da sempre. Eppure Giorgia Meloni affronta con sicurezza e anche con tono acceso il problema con tanto di applauso del pubblico scavalcando tutte le lotte fatte in questi anni dalla comunità lgbt e dalle famiglie arcobaleno.

Di uno discorso cosi importante quel che resta sul web è un remix martellante che entra in testa più della hit dell’ estate. Uno strano scherzo del web che trasforma i messaggi e ne fa un uso diverso da quello per cui è nato. Succede così che i politici diventano sempre più re e regine del palcoscenico rapiti da quel perverso gioco a caccia di like.