Immancabile durante le festività natalizie è il torrone siciliano. La sua tradizione ha origini lontane, secondo alcuni sarebbero stati gli arabi a portarlo in Sicilia, secondo altri invece la ricetta è stata tramandata dagli antichi romani.

Tra i torroni siciliani un posto d’onore lo occupa quello di Caltanissetta, dove la mandorla è una coltura prevalente.

Il Torrone tradizionale o ‘bloc’, a pasta dura, è preparato con miele, albume d’uovo, zucchero e sciroppo di glucosio. Gli ingredienti vengono mescolati in una caldaia dal fondo di rame, simile alle caldaie utilizzate anticamente. Al termine della cottura a fuoco lento, l’impasto è distribuito in ‘telai’. Il torrone è quindi steso e lavorato con mattarelli, anch’essi in legno e il verbo utilizzato per descrivere questa fase è incorporare (‘intularare’, in dialetto). Le maestranze distribuiscono altro pistacchio siciliano di prima scelta, tritato con la macchina raffinatrice, sulla superficie dei blocchi di torrone. I telai contenenti il torrone vengono posti sotto una pressa (anticamente manuale, oggi idraulica) che uniforma la superficie del torrone e ne fissa meglio il pistacchio sulla superficie esterna. Quando il torrone si raffredda, le maestranze lo estraggono dai telai e lo tagliano in pezzature da gr 50, 100 o 250. Quest’ultima fase è resa possibile da una macchina chiamata, in gergo, ‘taglierina’, mentre l’intero ciclo di preparazione del torrone è detto, sempre in gergo, la ‘fatta’.

Il torrone artigianale di Caltanissetta rischia la progressiva scomparsa per l’affermazione di una tipologia di torrone industriale, monodose e prodotto a basso costo che uniforma e livella il mercato e il gusto legati a questo dolce tipico.

Per celebrare il torrone dal 27 al 29 Dicembre si terrà la manifestazione “Dolce Sicily” . Non solo sarà possibile assaggiare e degustare i famosi torroni artigianali nisseni ma anche far divertire i più piccoli con i pupi siciliani, le sculture di cioccolato e i giocolieri.