Tra le vittime del covid 19 vi è anche il settore del turismo che ha avuto una battuta di arresto creando gravi danni.

Un nuovo studio di Cerved, stima che “nel biennio 2020-21, le imprese operanti nella filiera travel & tourism potrebbero subire perdite dei ricavi dai 33 ai 73 miliardi di euro, con contrazioni particolarmente significative in alcuni settori come quello alberghiero, delle agenzie di viaggio, della ristorazione e dell’autonoleggio”.

Un dato davvero allarmante.

In Sicilia è stato dichiarato lo stop all’apertura della stagione balneare. L’avvio era stato previsto per il primo maggio. Sospesa a data da destinarsi anche la campionatura delle acque.

Sono oltre 500 mila gli stagionali a rischio.

Per venire incontro ai gestori delle strutture balneari saranno questi esonerati dal pagamento dei canoni demaniali.

Secondo Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio, è importante una volta finita la crisi sostenere il turismo magari rendendo anche detraibili per due anni le spese di vacanze di almeno tre notti delle famiglie italiane che soggiornano nelle strutture ricettive.

Non si possono ancora trovare soluzioni definitive tutto è sospeso e nessuno sa davvero fino a quando. Le risposte che il Governo dovrà dare saranno molte.

E’ in ballo una grande sfida e a giocarla è il mondo intero.