Mentre i riflettori sono puntati sulla questione della sostenibilità ambientale, a Gela, in Sicilia il 25 settembre è stata inaugurata una delle più innovative bioraffinerie di Europa. La riconversione da raffineria tradizionale a bioraffineria è iniziata nel 2016 e ci sono volute oltre tre milioni di ore di lavoro. Grazie a materiali di scarto quali oli vegetali usati e di frittura, grassi animali e alghe sarà possibile produrre biocarburanti di alta qualità. Questa non è la prima riconversione alla quale Eni lavora. A Venezia è già attiva una bioraffineria, un’eccellenza tutta italiana di cui va fiero l’amministratore delegato Eni, Claudio Descalzi.

“E’ un giorno molto importante per noi – ha dichiarato durante il suo intervento Claudio Descalzi -. A Venezia siamo stati i primi al mondo a convertire una raffineria tradizionale in bioraffineria e adesso inauguriamo la seconda, ancora più innovativa: un nuovo esemplare di eccellenza italiana. Si tratta di un grande passo avanti nel nostro percorso di decarbonizzazione, un cammino che come Eni abbiamo intrapreso da tempo ma al quale negli ultimi cinque anni abbiamo impresso una fortissima accelerazione, investendo significativamente sull’efficienza, e in particolare sulla produzione di energia verde, sulle rinnovabili e sull’economia circolare, attraverso la trasformazione di sostanze organiche e inorganiche, minimizzando gli sprechi e valorizzando i rifiuti e i materiali di scarto. Il tutto – ha concluso Descalzi – sviluppando ricerca, tecnologie e iniziative industriali che rappresenteranno per Eni vere e proprie future linee di business. E una parte significativa di questo percorso lo stiamo facendo proprio in Italia. Gela, in particolare, riveste in questo senso un ruolo da protagonista: oltre alla nuova bioraffineria, il sito gelese ospita l’impianto pilota Waste to fuel, che dallo scorso dicembre trasforma i rifiuti organici in bio olio, bio metano e acqua, ed è destinato a diventare per Eni un laboratorio per l’applicazione delle più avanzate tecnologie nel campo ambientale e delle rinnovabili”.

Oggi si fa sempre più incalzante la necessità di ridurre le emissioni tossiche, operare nell’ambito di attività di riciclo. Proprio mentre la bioraffineria stava per essere inaugurata i vertici Onu si sono riuniti primo punto in agenda la decarbonizzazione. Il carbone infatti è il combustibile fossile che bruciando emana il più alto tasso di sostanze tossiche per l’ambiente e l’uomo. Quello su cui bisogna investire sono le energie rinnovabili. La bioraffineria di Gela valorizzerà i rifiuti e i materiali di scarto minimizzando tutti gli sprechi. Una politica green è l’unica fiammella di speranza per garantire un futuro al nostro pianeta.