Quattro persone sono indagate in concorso per turbata libertà dei pubblici incanti. Ai domiciliari sono finiti un dirigente del Consorzio Autostrade Siciliane, oggi in quiescenza, e due imprenditori mentre un terzo è stato sottoposto alla misura interdittiva del divieto di esercitare imprese o ricoprire uffici direttivi di persone giuridiche per sei mesi.

Al centro dell’inchiesta il procedimento di formazione di un bando di gara riguardante l’espletamento del servizio di presidio antincendio nelle gallerie della rete autostradale Messina-Catania (A18) e Messina-Palermo (A20). L’importo dell’appalto è di quasi 10 milioni di euro. Secondo le indagini sarebbero emerse collusioni tra gli indagati al fine di turbare il bando riuscendo a far sì che il contenuto dell’appalto fosse strutturato in maniera tale da ridurre la stazione appaltante ad individuare il contraente in una ATI già determinata.