ll Concerto per l’Etna programmato dalla Fondazione Taormina Arte al Palazzo dei Congressi, sala B, il 16 settembre 2022 è stato pensato per offrire un tributo al grande vulcano. Ma con la consapevolezza che qualsiasi lettura dell’Etna, femmina e muntagna o maschio e vulcano che sia, inevitabilmente risulta approssimata rispetto alla enorme ricchezza di un giacimento naturalistico e antropologico che non si finisce mai di esplorare.

Le musiche appositamente composte per lo spettacolo da Luciano Troja, musicista messinese con tanti album alle spalle, costituiscono la prima sfida che la Fondazione Taormina Arte ha messo in piedi programmando lo spettacolo. “Ho cercato di dare un suono al ritmo interno del vulcano utilizzando lo strumento del pianoforte – spiega l’autore delle musiche –mentre il fagotto e alcuni effetti di percussioni cercheranno di rendere il senso dei colori e delle melodie che le stagioni spalmano sull’Etna”.

Toccherà invece alla voce recitante di Giampiero Cicciò dare vita al variegato campionario di testi (selezionato e adattato da Giuseppe Riggio) che spazia da Verga con la sua Capinera stordita dalla bellezza a Monte Ilice, sino alla poesia in dialetto di Salvo Drago che gioca e si diverte intorno al rapporto di amore-odio che scatena l’Etna quando sparge sabbia e lapilli su tutti i versanti. Ci sarà alla fine anche una citazione da La memoria del vulcano, scritto dallo stesso Giuseppe Riggio, che verrà proposto quale testimonianza della complessità del rapporto che ogni innamorato del vulcano mantiene con una creatura sostanzialmente imprevedibile. Contribuiranno allo spettacolo anche gli interventi di Sonia Barbadoro che introdurrà ogni nuovo tassello del mosaico che man mano andrà componendosi davanti agli spettatori, con l’ausilio anche di iconiche visioni fotografiche proposte su maxi schermo.

Il finale dello spettacolo sarà affidato alle immagini di Giovanni Tomarchio, per decenni foto-giornalista della RAI, questa volta accompagnate dal vivo dalle musiche originali di Luciano Troja al pianoforte e Antonino Cicero al fagotto.