La città di Trento primeggia nella classifica annuale sulla “qualità della vita” stilata da Italia Oggi e Università la Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni.

Anche per questa ventunesima edizione le categorie prese in esame sono state: ambiente, affari e lavoro, sicurezza e criminalità, istruzione e formazione, salute, tenore di vita, tempo libero e svago.

Una buona notizia emerge dagli studi di questa nuova classifica, la qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata. Sono oggi 65 su 107 le provincie italiane in cui la qualità di vita è buona o accettabile. Nel 2015 erano solo 53 provincie su 110.  Secondo gli studi svolti la qualità di vita migliora per chi vive nelle province di piccole e medie dimensioni, rispetto a chi vive nelle metropoli, per un ritmo di vita più lento.

Per affari e lavoro in testa alla classifica sono ancora una volta Bolzano e Bologna.

Meno belle le notizie sulla qualità di vita al Sud e in particolare alle Isole dove in 35 province su 38 la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente (nelle rimanenti tre è accettabile). Il che significa, in termini di popolazione, che il 44% degli italiani vive con una qualità di vita insoddisfacente.

Fanalino di coda Agrigento che come scrive Italia Oggi in un articolo a firma di Silvana Saturno è risultata carente quasi sotto tutti gli aspetti. Per l’ambiente è Catania ad indossare la maglia nera.

Ancora una volta dalla classifica sono emerse dunque differenze tra Nord e Sud.

Una Sicilia che nonostante sia riconosciuta come una tra le più belle isole al mondo per la straordinaria ricchezza artistico culturale arranca nelle classifiche per qualità di vita. Sembra quasi un paradosso che una isola così ricca renda la qualità di vita così povera.